Efficacia e sicurezza di Pazopanib in pazienti con carcinoma a cellule renali metastatico
L’inattivazione del gene di von Hippel-Lindau nei carcinomi a cellule renali nella variante a cellule chiare porta a un eccesso di espressione del fattore inducibile dall’ipossia, un fattore trascrizionale che regola l’espressione genica di VEGF e di PDGF.
È stato condotto uno studio per valutare l’uso di Pazopanib ( Votrient ), un inibitore dell’angiogenesi che ha come bersaglio il recettore di VEGF, il recettore di PDGF e c-KIT in pazienti con carcinoma a cellule renali.
Lo studio di fase II è stato disegnato con la metodologia della discontinuazione randomizzata, ma è stato modificato in studio in aperto in seguito alle raccomandazioni del Data Monitoring Committee ( sulla base di un tasso di risposta alla settimana 12 del 38% nei primi 60 pazienti ).
L’end point primario è stato modificato da tasso di progressione della malattia dopo 16 settimane dalla randomizzazione a tasso di risposta.
Pazopanib ( 800 mg ) è stato somministrato una volta al giorno per via orale.
Hanno preso parte allo studio 225 pazienti con carcinoma renale metastatico: 155 di loro ( 69% ) erano naïve al trattamento e 70 ( 31% ) erano stati sottoposti a un precedente regime terapeutico a base di citochina o di Bevacizumab.
Il tasso di risposta generale è stato del 35% e la durata mediana della risposta di 68 settimane.
Il valore mediano della sopravvivenza libera da progressione si è attestato sulle 52 settimane.
Un performance status del Eastern Cooperative Oncology Group di 0 e un periodo superiore a 1 anno tra diagnosi e trattamento sono risultati correlati a un prolungamento della sopravvivenza libera da progressione.
Pazopanib è risultato in genere ben tollerato; gli eventi avversi più comuni sono stati: diarrea, fatigue e depigmentazione dei capelli; le anomalie più comuni registrate in laboratorio sono stati gli elevati livelli di AST e ALT.
In conclusione, Pazopanib ha mostrato un’attività duratura in pazienti con carcinoma a cellule renali ed è risultato generalmente ben tollerato. ( Xagena2010 )
Hutson TE et al, J Clin Oncol 2010; 28: 475-480
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